Athan Shamsin - narrato -
parlato -
pensatoIl profumo di focacce appena sfornate lo assalì, stimolandogli appetito. Osservò la vetrina della bottega del fornaio e, ordinate su di una panca coperta da una tovaglia celeste, trovavano posto tutta una serie di lecornie dai mille gusti e colori: ciambelline al miele, torte alla zucca e pinoli, biscotti con uvetta, pane impastato con diversi tipi di farina...
Atham sorrise al ricordo della sua infanzia, quando assieme al fratellastro s'ingozzava di biscotti fino a star male. Il vecchio Lord Shamsin finiva poi per sculacciarli entrambi e lasciarli a digiuno per giorni, affinchè imparassero l'amara lezione. Purtroppo, ogni anno finiva sempre allo stesso modo.
L'immagine delle loro notti insonni a causa dei crampi allo stomaco venne rimpiazzata da un'ombra verde, che lo colpì in pieno. Atham mise le mani avanti, tornando alla realtà. "
Scusate, non volevo. Colpa mia" si scusò, mettendo a fuoco la persona che aveva urtato per sbaglio. Era una giovane, non molto alta e dai capelli verdi. Atham rimase senza parole per qualche istante, prima di scusarsi nuovamente. Era abituato a vedere creature non umane, soprattutto durante la fiera. Ma ogni volta che entrava in contatto con un elfo la sua mente gli ricordava sua madre. "
Spero non vi siate fatta male."